COMCO bilancio annuale positivo

Berna, 18.04.2011 - La Commissione della concorrenza (COMCO) si è impegnata lo scorso anno su diversi fronti per una maggiore concorrenza. Dal suo rapporto annuale, presentato il 18 aprile 2011, si evince che essa è stata attiva nei settori delle prestazioni finanziarie, della telecomunicazione, della costruzione, dei beni di consumo, della salute e delle automobili. Si è inoltre occupata in modo approfondito di alcune cooperazioni nella costruzione di reti in fibra ottica ed ha agito contro cartelli attivi a livello internazionale.

Nel 2010 le autorità della concorrenza hanno condotto 20 inchieste e 22 inchieste preliminari, hanno concluso 105 osservazioni di mercato e trattato 34 casi di fusione. Ha attirato una grande attenzione la decisione di proibire la fusione tra France Télécom/Orange e Sunrise. A causa di accordi sui prezzi sono stati multati due produttori di componenti per impianti di riscaldamento, di raffreddamento e sanitari e quattro imprese attive nel settore dei serramenti per porte e portefinestre. Verso la fine dell’anno, la COMCO ha multato l’impresa SIX Group, attiva nel settore dei terminali per carte di pagamento, per aver abusato della propria posizione dominante. Le autorità della concorrenza hanno inoltre aperto nel corso del 2010 diverse inchieste, come ad esempio l’inchiesta contro Nikon, per possibili ostacoli alle importazioni parallele, o l’inchiesta contro il BMW Group, in relazione a possibili ostacoli delle vendite a clienti in Svizzera.Nel 2010 è stato particolarmente importante il settore della fibra ottica, dove Swisscom e diverse imprese regionali di approvvigionamento energetico hanno pianificato, in diverse città svizzere, la costruzione comune di una rete in fibra ottica. Per sei di queste cooperazioni sono state annunciate alla Segreteria della COMCO, nell’ambito della cosiddetta procedura di opposizione, diverse clausole contenute nei contratti di cooperazione. Per alcune clausole non si possono escludere dubbi da un punto di vista del diritto della concorrenza. Di conseguenza, la Segreteria della COMCO ha aperto quest’anno delle inchieste preliminari relative ad alcuni contratti di cooperazione nelle città di San Gallo, Ginevra e Zurigo. Inoltre, sono state aperte, il 15 aprile 2011, ulteriori inchieste preliminari per le cooperazioni nel settore della fibra ottica previste nelle città di Basilea, Berna e Lucerna.Con la costruzione di una rete in fibra ottica multipla, che permette ad ogni partner coinvolto nella cooperazione di avere il controllo completo su almeno una fibra ottica, le parti alla cooperazione vogliono creare le basi per la concorrenza sull'insieme della rete. Si evita così un’l’inefficiente costruzione parallela di reti. La cooperazione per la costruzione di un’infrastruttura di fibra ottica tra Swisscom ed alcune imprese regionali di approvvigionamento energetico è quindi caldeggiata dalle autorità della concorrenza. Secondo le prime valutazioni però alcune clausole delle convenzioni di cooperazione potrebbero tuttavia ridurre o addirittura sopprimere, a scapito dei consumatori finali, la concorrenza desiderata. Le autorità della concorrenza, nelle loro procedure, cercano quindi delle soluzioni che tengano conto degli interessi dei partner alla cooperazione ad avere la sicurezza giuridica e che, allo stesso tempo, preservano le possibilità di concorrenza.Nel Canton Friburgo, Swisscom e l’impresa regionale di approvvigionamento elettrico Groupe E, hanno scelto di costituire un’impresa comune quale modello di cooperazione per la costruzione di una rete in fibra ottica. In questo modo si è creata una collaborazione chiaramente più stretta che per le altre cooperazioni. La costituzione di quest’impresa comune è analizzata in questo momento dalla COMCO nel quadro del controllo delle fusioni. Una decisione è prevista, al più tardi, per inizio maggio 2011.Gli accordi in materia di concorrenza tra imprese non si fermano alle frontiere della Svizzera. La crescente globalizzazione porta anche a più cartelli internazionali. La COMCO ha multato nel 2010 due cartelli attivi a livello internazionale. In questi casi è però risultato evidente che la lotta delle autorità della concorrenza svizzere sarebbe notevolmente più facile, se esse potessero lavorare a più stretto contatto soprattutto con le autorità dell’UE.


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