Previsioni congiunturali: crescita inferiore alla media, inflazione inferiore al previsto

Berna, 19.09.2024 - Il gruppo di esperti della Confederazione per le previsioni congiunturali conferma che nel 2024 la crescita economica in Svizzera rimarrà ben al di sotto della media (PIL al netto degli eventi sportivi: 1,2%, previsione invariata). Nel 2025 la crescita dovrebbe accelerare moderatamente (1,6%, previsione di giugno: 1,7%)*, complice una graduale ripresa dell’economia mondiale. È probabile che l’inflazione scenda ulteriormente.

Nel secondo trimestre del 2024 il PIL della Svizzera è cresciuto notevolmente, sostenuto principalmente dall’industria chimico-farmaceutica e dalle forti esportazioni di beni. Ciò contrasta con il debole sviluppo del resto del settore industriale e della domanda interna. Secondo gli indicatori attualmente disponibili, nei prossimi tempi l’economia svizzera crescerà moderatamente.

La crescita economica ha seguito un andamento più forte negli Stati Uniti che in Svizzera, rimanendo invece limitata nell’eurozona. Dal canto suo, l’economia tedesca ha subìto una lieve contrazione. Dal punto di vista della Svizzera, nei prossimi trimestri il ritmo di espansione della domanda mondiale rimarrà probabilmente inferiore alla media rispetto agli standard storici.

In questo contesto il Gruppo di esperti per le previsioni congiunturali conferma le proprie stime: nel 2024 l’economia svizzera dovrebbe crescere dell’1,2%. Come nel 2023, si tratterebbe di una crescita significativamente inferiore alla media.

Questi sviluppi contenuti, in particolare nei Paesi europei, e l’apprezzamento reale del franco svizzero negli ultimi mesi stanno facendo rallentare i settori dell’export svizzero che sono esposti all’andamento congiunturale e ai tassi di cambio. Ciononostante, per tutto il 2024 il Gruppo di esperti prevede una forte impennata delle esportazioni, riconducibile in gran parte al 2° trimestre eccezionalmente forte.

A livello nazionale, la crescita è sostenuta soprattutto dalla spesa per i consumi. I dati e le informazioni più recenti sui prezzi al consumo suggeriscono che l’inflazione scenderà più rapidamente di quanto previsto finora. L’inflazione dovrebbe attestarsi in media all’1,2% nel 2024 (previsione di giugno: 1,4%) e allo 0,7% nel 2025 (previsione di giugno: 1,1%). Inoltre l’occupazione dovrebbe continuare a crescere, seppur con una dinamica più lenta. Nel complesso, si ipotizza che tutto ciò sosterrà i consumi privati. Viceversa, è probabile che gli investimenti diminuiranno: l’utilizzo delle capacità produttive industriali è basso e il volume degli ordinativi è debole.

Per l’anno prossimo si prevede che specialmente i Paesi europei si riprenderanno gradualmente dall’attuale fase di debolezza. Di conseguenza, anche le esportazioni e gli investimenti svizzeri dovrebbero riacquistare slancio. Il Gruppo di esperti prevede una crescita del PIL dell’1,6% nel 2025, al netto degli eventi sportivi, (previsione di giugno: 1,7%) ossia un dato leggermente inferiore alla media pluriennale dell’1,8%.

Questa moderata dinamica congiunturale è accompagnata da un aumento delle cifre sulla disoccupazione. Il tasso di disoccupazione dovrebbe essere in media del 2,4% nel 2024 e del 2,6% nel 2025 (previsioni invariate).

Rischi congiunturali

Permangono rischi geopolitici, soprattutto quelli relativi ai conflitti armati in Medio Oriente e in Ucraina. Ciò potrebbe comportare un forte rincaro delle materie prime e dei costi di trasporto, con conseguenze dirette sull’inflazione.

A prescindere da ciò, l’allentamento monetario nelle principali aree valutarie potrebbe essere più lento di quanto attualmente previsto. Ciò aggraverebbe i rischi esistenti in relazione al all’indebitamento mondiale, ai rischi di bilancio delle istituzioni finanziarie e ai rischi sui mercati immobiliari e finanziari. È alta inoltre la probabilità di correzioni sui mercati finanziari.

Altri rischi riguardano l’andamento economico internazionale. Un rallentamento più marcato dell’industria tedesca potrebbe avere un impatto negativo più forte del previsto su certi settori dell’economia svizzera. Anche l’economia cinese potrebbe rallentare più del previsto. Infine, sussiste tuttora il rischio che il rallentamento economico negli Stati Uniti possa essere più grave del previsto o addirittura sfociare in una recessione.

Un andamento più debole della domanda internazionale avrebbe un impatto diretto sul commercio estero svizzero e sull’economia del Paese. Infine, se i vari rischi si concretizzassero, bisognerebbe aspettarsi una pressione al rialzo del franco svizzero.

*Tassi di crescita del PIL reale, al netto degli eventi sportivi, destagionalizzato e decalendarizzato. Per maggiori informazioni sulle previsioni congiunturali della Confederazione consultare il capitolo allegato «Tendenze congiunturali» ripreso da «Tendenze congiunturali per l’autunno 2024» (in tedesco).


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Ultima modifica 08.12.2021

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