Scorte obbligatorie: sono adeguate ai nuovi bisogni e costano di meno

Berna, 17.11.2023 - La costituzione di scorte obbligatorie per far fronte a situazioni di penuria, ad esempio nel settore dei combustibili e dei carburanti, dei generi alimentari, degli agenti terapeu-tici e dei beni industriali, è un processo che richiede adeguamenti costanti. L’ultima panoramica quadriennale spiega i cambiamenti apportati ed evidenzia come i costi siano in netto calo.

Nel Rapporto 2023 sulla costituzione di scorte obbligatorie, l'Ufficio federale per l'approvvigionamento economico del Paese (UFAE) illustra l'evoluzione negli ultimi quattro anni e le prospettive per il futuro. La pandemia di COVID-19, l'interruzione delle catene di fornitura e i blocchi temporanei della produzione in Asia, la guerra della Russia in Ucraina, le difficoltà di navigazione sul Reno causate dal livello molto basso delle acque e gli scioperi nei Paesi limitrofi sono alcuni degli eventi che hanno portato alla decisione di liberare le scorte obbligatorie per sostenere l'economia e garantire l'approvvigionamento di beni di importanza vitale.

In alcuni ambiti è emersa la necessità di ampliare le scorte. È il caso ad esempio degli agenti terapeutici, per i quali si prevede di estendere l'obbligo di notifica e di costituzione di scorte obbligatorie. Ne consegue che aumenterà anche il numero dei principi attivi salvavita sottoposti al regime delle scorte obbligatorie. Di recente, sono state poste in consultazione alcune proposte per potenziare le scorte obbligatorie di derrate alimentari. Il Consiglio federale deciderà i passi da intraprendere nel corso dell'inverno 2023/2024.

Costi in netto calo

Nel caso dei prodotti petroliferi si osserva una controtendenza. Se è vero che è stato necessario attingere alle scorte obbligatorie, è altrettanto vero che la domanda complessiva di benzina e olio da riscaldamento continua a diminuire e questo riduce il volume di scorte necessarie per garantire l'approvvigionamento. Entro il 2027 si prevede di diminuire le scorte di benzina del 10 per cento e addirittura del 15 per cento quelle per l'olio da riscaldamento. Si profilano invece nuovi interrogativi per quanto riguarda le scorte obbligatorie di diesel per le centrali elettriche di emergenza, i depositi di gas naturale in Svizzera o l'eventualità di scorte obbligatorie di energia da legno.

In particolare, la riduzione del volume di prodotti petroliferi stoccati ha permesso di abbattere i costi complessivi delle scorte obbligatorie, peraltro in calo da decenni. Basti pensare che nel 2022 le scorte obbligatorie sono costate 13 franchi per abitante, mentre nel 1995 i costi si attestavano a 43 franchi.


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