Il DDPS istituisce una commissione di studio per la politica di sicurezza

Berna, 02.06.2023 - La guerra in Ucraina ha cambiato radicalmente la situazione in materia di sicurezza in Europa. Di conseguenza sono emerse anche questioni fondamentali sull’orientamento futuro della politica di sicurezza svizzera. A tale scopo il DDPS ha deciso di istituire una commissione di studio incaricata di presentare un rapporto che dovrà fornire spunti e contributi per una discussione pubblica e parlamentare e fungere da base per il prossimo rapporto sulla politica di sicurezza. La commissione si fonderà su un’ampia base, in cui figureranno rappresentati della politica, del mondo scientifico ed economico nonché della società. Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori fino a fine giugno 2023, presiederà la commissione. Il Consiglio federale è stato informato in merito nella sua seduta del 2 giugno.

A seguito dei notevoli cambiamenti per la Svizzera sul fronte della situazione in materia di politica di sicurezza, più volte in passato si è fatto capo a commissioni di studio per questioni strategiche. Dal 1967 al 1969 la Commissione Schmid elaborò il rapporto concernente le basi per un concetto strategico della Svizzera (Grundlagen einer strategischen Konzeption der Schweiz) che per decenni ha influito sull’orientamento in materia di politica di sicurezza e bellica del nostro Paese. La Commissione Brunner, che nel suo rapporto appoggiava la linea di apertura del Consiglio federale in ambito di politica di sicurezza, fu attiva dal 1996 al 1998. Entrambe le commissioni furono istituite dall’allora Dipartimento militare federale (DMF).

Politica di sicurezza svizzera in un’epoca di polarizzazione

Oggi le esigenze nei confronti di una politica di sicurezza in grado di affrontare le sfide future e basata su ampi consensi sono importanti tanto quanto lo erano alla fine degli anni Sessanta e Novanta. Le Commissioni Schmid e Brunner si sono concentrate principalmente sul posizionamento della Svizzera durante e dopo la Guerra fredda. Attualmente, alla luce di una nuova polarizzazione presumibilmente duratura tra Stati occidentali, da un lato, nonché Russia e verosimilmente anche Cina, dall’altro, occorre impostare una politica di sicurezza che ottemperi agli interessi in ambito di sicurezza della Svizzera in modo esaustivo e duraturo e che soddisfi i valori del nostro Paese.  

Il Rapporto sulla politica di sicurezza 2021 e il Rapporto complementare 2022 del Consiglio federale tengono già in considerazione i cambiamenti della situazione di minaccia e contengono le prime conclusioni. Alla luce dei cambiamenti perduranti e profondi nel contesto della politica di sicurezza è senz’altro opportuno effettuare una riflessione di fondo in questo ambito. 

Spunti e contributi per le discussioni

Il capo del DDPS ha pertanto deciso di istituire una commissione di studio «politica di sicurezza», incaricata di illustrare le possibilità per impostare una politica di sicurezza in grado di affrontare le sfide future. Il rapporto della commissione di studio dovrà fornire in prima linea spunti e contributi per le discussioni pubbliche e parlamentari e fungere da base per il prossimo rapporto sulla sicurezza previsto per il 2025. Lo scopo è ottenere pareri di esperti esterni all’Amministrazione federale e integrare diversi punti di vista al fine di condurre la discussione sociale in merito alla politica di sicurezza e contribuire al suo orientamento a lungo termine.

Ampia composizione

Affinché la commissione di studio possa lavorare su una base solida per quanto riguarda gli ambiti diritto, storia e realtà di politica di sicurezza all’interno e all’esterno della Svizzera, sarà composta di membri provenienti da diversi settori.  

Valentin Vogt, presidente dell’Unione svizzera degli imprenditori fino fine giugno 2023, ne assumerà la presidenza. I possibili membri saranno contattati nelle prossime settimane. Dovranno, tra l’altro, essere rappresentati le frazioni dell’Assemblea federale, professori di diritto internazionale e di relazioni internazionali, esperti indipendenti di politica di sicurezza, diverse generazioni e regioni linguistiche.

La commissione di studio inizierà i propri lavori verosimilmente nell’estate 2023 e presenterà un rapporto all’attenzione del capo del DDPS circa un anno più tardi.


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Sost. capo della Comunicazione / portavoce del DDPS
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