Consiglio federale contrario alla cavigliera elettronica nel diritto in materia di stranieri

Berna, 16.12.2022 - Il Consiglio federale non intende creare alcuna base giuridica per l’introduzione della sorveglianza elettronica come alternativa alla carcerazione amministrativa nel diritto in materia di stranieri. Intende invece introdurre nella legge sugli stranieri e la loro integrazione una base giuridica per imporre l’obbligo di presenza. Lo ha deciso nella sua seduta del 16 dicembre 2022 sulla base del rapporto relativo all'introduzione della cavigliera elettronica nella legge sugli stranieri e la loro integrazione.

In adempimento del postulato 20.4265 della Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati, il Consiglio federale ha esaminato l'opportunità di introdurre la sorveglianza elettronica (electronic monitoring) nel diritto in materia di stranieri e, nel rapporto sull'introduzione della cavigliera elettronica nella legge sugli stranieri e la loro integrazione, è giunto alla conclusione che una misura di questo genere non sia necessaria. Come mostrato dai fatti e dagli accertamenti con i Cantoni, nessun altro Paese europeo ricorre alla sorveglianza elettronica come alternativa alla carcerazione amministrativa nell'ambito del ritorno. Pertanto, il Consiglio federale rinuncia a proporre una base giuridica corrispondente.

Ulteriori alternative alla carcerazione amministrativa

Per contro, il Consiglio federale intende introdurre l'obbligo di presenza, che obbliga la persona interessata a restare ogni giorno, per un determinato periodo, nell'alloggio assegnatole, limitando così giorni di detenzione e relativi costi.

Esistono già alternative alla carcerazione amministrativa, cui ricorrono anche gli altri Stati europei, quali l'obbligo di comunicazione (art. 64e LStrI) e l'assegnazione di un luogo di soggiorno o divieto di accedere a un dato territorio (art. 74 LStrI).

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