Parere del Consiglio federale sulle raccomandazioni della CdG-N relative alla carcerazione amministrativa dei richiedenti l’asilo

Berna, 02.10.2018 - Nella seduta del 28 settembre 2018 il Consiglio federale ha preso posizione sulle raccomandazioni della Commissione della gestione del Consiglio nazionale (CdG-N) relative alla carcerazione amministrativa dei richiedenti l'asilo. Nel suo parere, l’Esecutivo espone le misure con le quali intende attuare dette raccomandazioni.

Nel gennaio 2016, il Controllo parlamentare dell’amministrazione (CPA) è stato incaricato di svolgere una valutazione sulla carcerazione amministrativa dei richiedenti l'asilo. Sulla base di questa valutazione, la CdG-N ha adottato, il 26 giugno 2018, un rapporto contenente sette raccomandazioni all'attenzione del Consiglio federale riguardanti in particolare la registrazione delle partenze non controllate, l'armonizzazione della prassi in materia di applicazione adottata dai Cantoni, la carcerazione dei minori e il trattamento dei dati da parte della Confederazione.

Nel suo parere, il Consiglio federale sottolinea che la politica della Confederazione in materia di ritorno promuove innanzitutto il ritorno volontario. Soltanto se l'interessato lascia scadere inutilizzato il termine di partenza concessogli, viene eseguito un allontanamento coatto. A tal fine i Cantoni possono anche ordinare la carcerazione amministrativa.

Partenze non controllate: adeguamento della prassi

La prassi in materia di registrazione delle partenze non controllate sarà migliorata in particolare adeguando i processi nell'ambito dell'attuazione della revisione della legge sull'asilo volta a velocizzare le procedure e in vigore dal 1° marzo 2019.

Inoltre, la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) confronterà ogni sei mesi i dati sul soccorso d’emergenza, rilevati dal monitoraggio del blocco dell’aiuto sociale, e i dati sulle partenze non controllate contenuti in SIMIC, il Sistema d’informazione centrale sulla migrazione. Il Consiglio federale ritiene così di migliorare considerevolmente la qualità dei dati sulle partenze non controllate.

Le misure coercitive nei confronti di minori sono casi eccezionali

Il Consiglio federale fa notare che le misure coercitive nei confronti di famiglie e minori sono ordinate soltanto in casi eccezionali. Di regola, in questi casi i Cantoni provvedono a eseguire l'allontanamento direttamente dall'alloggio degli interessati. La carcerazione amministrativa di minori di età inferiore ai 15 anni è esclusa. In singoli casi sono stati temporaneamente posti in detenzione, insieme ai genitori, anche minori di età inferiore ma perché, di fatto, una separazione era incompatibile con il bene del minore.

Il Consiglio federale ha ora accertato che non vi è una base legale sufficiente per procedere in questo modo. La SEM darà pertanto istruzioni ai Cantoni di esaminare altre opzioni per l'esecuzione dell'allontanamento delle famiglie. Già oggi la legge sugli stranieri prevede alternative alla carcerazione amministrativa. Chi è oggetto di una decisione di allontanamento può ad esempio essere obbligato ad annunciarsi regolarmente a un'autorità, a fornire un'adeguata garanzia finanziaria o a depositare i propri documenti di viaggio. Inoltre, a uno straniero tenuto a lasciare la Svizzera si può imporre di non abbandonare il territorio che gli è stato assegnato (assegnazione di un luogo di soggiorno) o di non accedere a un dato territorio (divieto di accedere a un dato territorio).

Trattamento dei dati da parte della Confederazione

Dal 2019 si intende introdurre progressivamente un nuovo sistema di informazione riguardante il ritorno. Il Consiglio federale parte dal presupposto che si potrà così migliorare notevolmente la qualità dei dati relativi alla carcerazione amministrativa. Anche il monitoraggio dell'esecuzione dell'allontanamento dei richiedenti l’asilo, menzionato dalla CdG-N, sarà valutato e adeguato dopo l'introduzione del nuovo sistema d'informazione.


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