Rapporto annuale di fedpol: un 2016 all’insegna della cooperazione

Berna, 04.04.2017 - Per l’Ufficio federale di polizia (fedpol), il 2016 è stato un anno segnato dalla lotta al terrorismo. È quanto emerge anche dal suo rapporto annuale pubblicato in data odierna. Gli strumenti a disposizione per contrastare tale fenomeno sono numerosi e nel 2016 sono stati applicati in modo sistematico. Tuttavia, sono state riscontrate diverse lacune che si intende colmare con le pertinenti basi legali attualmente in elaborazione. Al centro dell’azione di fedpol si colloca la cooperazione di polizia a livello nazionale e internazionale, ad oggi vero e proprio strumento chiave nella lotta contro la criminalità. Nel 2016 è pertanto stata rafforzata la rete di addetti di polizia. Infine, un ulteriore dato importante evidenziato durante l’anno in esame è il continuo aumento del numero di comunicazioni pervenute per sospetto riciclaggio di denaro e finanziamento del terrorismo.

Nell'ambito della sua attività a capo della task force TETRA, incaricata del coordinamento operativo della lotta al terrorismo in Svizzera, nel 2016 fedpol ha collaborato intensamente con tutti i partner coinvolti nel contrasto di questo fenomeno. Come evidenziato nel terzo rapporto TETRA, gli strumenti esistenti sono numerosi e le autorità competenti li applicano in modo sistematico. In tale contesto, nel 2016 fedpol ha pronunciato 39 divieti d'entrata nei confronti di simpatizzanti jihadisti e ha indagato in circa 70 casi di jihadismo, 60 dei quali sono oggetto di un procedimento penale condotto dal Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

Sebbene esistano numerosi strumenti di lotta contro il terrorismo, nel 2016 sono state individuate diverse lacune che si intende colmare con le basi legali attualmente in elaborazione. Tali progetti legislativi mirano in particolare a rafforzare le misure di polizia applicabili al di fuori di un procedimento penale, quali l'obbligo di presentarsi a un posto di polizia o il ritiro dei documenti d'identità. È inoltre in fase di approntamento una regolamentazione dei precursori di esplosivi, ovvero quelle sostanze contenute in prodotti di uso quotidiano che potrebbero essere impiegate per fabbricare ordigni artigianali. Infine, per potenziare la lotta contro il finanziamento del terrorismo occorre agevolare gli scambi con l'estero. Tutti questi progetti legislativi saranno sottoposti al Consiglio federale presumibilmente nel 2017.

Cooperazione di polizia al centro dell'azione di fedpol

Il lavoro nell'ambito di TETRA o il ritrovamento di un ragazzo rapito nell'estate del 2016 mostrano in maniera emblematica che oggigiorno la lotta alla criminalità non può prescindere dalla cooperazione tra forze di polizia in Svizzera e all'estero. A tale riguardo, nell'anno in esame fedpol ha adeguato e potenziato la propria rete di addetti di polizia sfruttando le sinergie con il Corpo delle guardie di confine (Cgcf). fedpol ha dunque deciso di modificare l'assetto della propria rete di addetti di polizia allo scopo di rafforzare la lotta contro il terrorismo. Nell'ottobre 2016 è stato dunque dislocato un addetto di polizia in Turchia e nell'aprile 2017 un addetto inizierà la sua attività in Tunisia. Anche il team di fedpol presente in seno ad Europol è stato potenziato con l'arrivo nel settembre 2016 di uno specialista in materia di terrorismo. Tuttavia, gli addetti di polizia costituiscono soltanto uno dei molti strumenti di cooperazione internazionale di polizia di cui si avvale fedpol. Il Sistema d'informazione Schengen (SIS) si riconferma anche nel 2016 uno dei canali maggiormente utilizzati dalle autorità di polizia svizzere, dalle autorità migratorie e dal Cgcf. A dimostrarlo vi sono le oltre 13 000 ricerche che hanno condotto a risultati positivi.

Cyberpolizia

Un'ulteriore sfida onnipresente nel 2016 per fedpol è stata la cibercriminalità. Dal terrorismo, alla criminalità organizzata e alla criminalità economica, quasi tutte le indagini condotte da fedpol erano infatti correlate anche alla cibercriminalità. Gli attacchi su Internet si sono ormai moltiplicati; durante l'anno in esame è stata evidenziata una chiara tendenza che ha visto una vera e propria diffusione a macchia d'olio dei cosiddetti «cryptolocker» o «ransomware», software dannosi che causano la criptazione dei dati registrati su un computer e diffusi allo scopo di chiedere un riscatto. In quasi tutte le indagini di polizia concernenti casi di cibercriminalità, fedpol si avvale ormai dell'informatica forense, strumento utilizzato per analizzare tutti i dati registrati su computer, telefoni cellulari o altri dispositivi elettronici.

Comunicazioni di sospetto ancora in aumento

Anche nel 2016 fedpol ha registrato un aumento del numero delle comunicazioni di sospetto riciclaggio di denaro: fedpol ha ricevuto 2909 comunicazioni, pari a un aumento del 23 per cento rispetto al 2015. Tale aumento è riconducibile sia alla maggiore sensibilizzazione degli intermediari finanziari sia a diversi casi complessi trattati da fedpol. I reati preliminari del riciclaggio di denaro maggiormente segnalati sono la truffa seguita dalla corruzione.


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