Respinto il ricorso contro l’espulsione del sostenitore dell’IS

(Ultima modifica 22.12.2016)

Berna, 22.12.2016 - Il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha respinto il ricorso di un cittadino iracheno contro la sua espulsione dalla Svizzera. L’uomo costituisce tuttora un pericolo per la sicurezza interna ed esterna del nostro Paese.

Il 18 marzo 2016, il Tribunale penale federale aveva condannato il 32enne cittadino iracheno a una pena detentiva di tre anni e mezzo senza la condizionale, per sostegno a un'organizzazione criminale, nella fattispecie lo "Stato islamico" (IS), e per aver ripetutamente favorito o tentato di favorire l'entrata illegale in Svizzera. Dopo la scadenza della pena detentiva, il 12 luglio 2016 fedpol ha emanato, su richiesta del Servizio delle attività informative della Confederazione, una decisione di espulsione e un divieto illimitato di entrare in Svizzera, poiché l'uomo costituisce un notevole pericolo per la sicurezza interna ed esterna della Svizzera. In seguito, il cittadino iracheno ha presentato ricorso presso il competente servizio giuridico del DFGP.

Tuttora un pericolo per la sicurezza della Svizzera

Nella decisione del 21 dicembre 2016, il DFGP ha sottolineato che l'uomo rappresenta tuttora un pericolo per la sicurezza della Svizzera, respingendo pertanto il ricorso. Come sempre, in virtù degli impegni internazionali della Svizzera, l'espulsione può essere eseguita soltanto se è garantito che, dopo l'espulsione, l'uomo non rischia di subire torture o altre forme di trattamento inumano.

Il cittadino iracheno può impugnare la decisione del DFGP entro trenta giorni dinnanzi al Consiglio federale, che decide in ultima istanza. Saranno le autorità del Cantone di Argovia, luogo di domicilio del cittadino iracheno, a decidere sull'ulteriore modo di procedere dopo il passaggio in giudicato della decisione di espulsione.


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