Migliorate le condizioni del parto confidenziale per donne in difficoltà

Berna, 12.10.2016 - In futuro, nel caso di un "parto confidenziale" in ospedale, le autorità dello stato civile dovranno rinunciare alla comunicazione automatica alle autorità del controllo abitanti. In un rapporto adottato e trasmesso al Parlamento mercoledì, il Consiglio federale ritiene questo e altri adeguamenti opportuni e utili per garantire la riservatezza dei dati personali delle madri. Gli sportelli per neonati non vanno dunque vietati in quanto costituiscono una delle diverse possibilità. Il rapporto constata inoltre che i Cantoni adempiono ai loro compiti in materia di consulenza alle donne incinte e alle madri in difficoltà.

Il rapporto in adempimento del postulato 13.4189 Maury Pasquier rileva innanzitutto i diritti e le necessità delle persone coinvolte nell'abbandono anonimo di bambini presso uno sportello per neonati, tra cui la necessità della madre di mantenere l'anonimato, il diritto del bambino a conoscere le proprie origini, il diritto della madre e del bambino alle cure mediche, il diritto del padre a stabilire il rapporto di filiazione nonché il diritto delle autorità a notificare la nascita. Al fine di illustrare un'eventuale necessità d'intervento, il rapporto mette a confronto, tenendo conto dei suddetti diritti e bisogni, l'abbandono di un bambino presso uno sportello per neonati con le altre possibilità di gestire la gravidanza e di partorire a disposizione delle donne in difficoltà in Svizzera

Gli aspetti negativi degli sportelli per neonati devono essere accettati

Dal punto di vista giuridico, l'abbandono di un bambino presso uno sportello per neonati si trova in una zona grigia, in particolare poiché viola il diritto del bambino a conoscere le proprie origini. Dal confronto con altre possibilità quali il parto confidenziale o discreto, praticato in Svizzera da lungo tempo, oppure il parto anonimo, ammesso in vari Paesi esteri, emerge però l'impossibilità di trovare una soluzione che soddisfi tutti i diritti e le necessità delle persone coinvolte. Il rapporto osserva che un divieto degli sportelli per neonati potrebbe indurre le madri in difficoltà ad abbandonare di nascosto il neonato, che non potrebbe pertanto ricevere per tempo le cure mediche necessarie. Il Consiglio federale ritiene che i suddetti aspetti negativi dello sportello per neonati debbano essere accettati al fine di impedire quanto sopra descritto.

Le opzioni offerte alle donne incinte e alle madri in difficoltà devono inoltre essere svariate affinché si possa tenere conto delle differenti situazioni difficili in cui può trovarsi una partoriente. Gli sportelli per neonati costituiscono una di queste opzioni, che in fin dei conti offrono al bambino una possibilità di sopravvivenza. Per questi motivi il Consiglio federale reputa che occorra mantenere, oltre al parto confidenziale, anche la possibilità di abbandonare nell'anonimità un bambino a uno sportello per neonati.

Misure volte a migliorare la gestione del parto confidenziale

Il Consiglio federale si compiace anche del fatto che diversi ospedali offrano già oggi il parto confidenziale e adottino i relativi provvedimenti a tutela della madre e del figlio. Il rapporto illustra al riguardo possibilità di miglioramento. In futuro, se sulla notificazione della nascita di un ospedale figura l'indicazione "parto confidenziale", le autorità dello stato civile dovranno rinunciare alla comunicazione automatica alle autorità del controllo abitanti e nei pertinenti casi anche alla notifica alla Segreteria di Stato della Migrazione (SEM). Il Consiglio federale ritiene appropriato tale adeguamento. L'Ufficio federale dello stato civile (UFSC) informerà di conseguenza le autorità.

L'indicazione "parto confidenziale" deve essere considerata anche dall'autorità di protezione dei minori nel caso di un'eventuale accertamento della paternità. Il rapporto chiarisce inoltre altre singole questioni volte a migliorare il parto confidenziale in Svizzera al fine di garantire la discrezione e la sicurezza necessarie per la madre così come per il figlio.

Vasta offerta di consultori nei Cantoni

Nel quadro dell'elaborazione del rapporto è stato pure condotto un sondaggio presso i Cantoni per rilevare la presenza di consultori per donne incinte e madri in difficoltà. Dal sondaggio è emerso che tutti i Cantoni dispongono di almeno un servizio privato o pubblico a cui le donne incinte e le madri in difficoltà possono rivolgersi. La maggioranza dei Cantoni ne ospita persino più di uno. Secondo il rapporto, tale offerta su tutto il territorio dovrebbe consentire di gestire la maggior parte delle situazioni d'emergenza. Il Consiglio federale giunge alla conclusione che i Cantoni adempiono i loro obblighi in materia e che pertanto non è necessario intervenire a livello federale.


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