Didier Burkhalter in visita a Pechino per consolidare le relazioni bilaterali con la Cina

Berna, 15.01.2016 - Nel quadro del dialogo politico tra la Svizzera e la Cina, il consigliere federale Didier Burkhalter ha incontrato venerdì a Pechino il suo omologo Wang Yi. Nell’agenda di questa sesta tornata del dialogo politico tra i due Paesi, avviato nel 2007, figuravano lo sviluppo delle relazioni bilaterali sul piano politico, economico e finanziario, così come uno scambio di vedute sulle principali questioni di politica estera.

I due ministri degli affari esteri hanno manifestato la loro soddisfazione per i progressi significativi compiuti nel 2015 nell’ambito del dossier finanziario. Grazie all’apertura di una banca cinese in Svizzera e alla possibilità di negoziazione diretta tra le monete dei due Paesi, la piazza finanziaria svizzera è assurta al rango di centro offshore del renminbi, come alcune altre piazze finanziarie europee. L’invito formulato dalla presidenza cinese alla Svizzera per sollecitare una sua partecipazione alla parte finanziaria del G20 è un’ulteriore prova della qualità delle relazioni.

Il ministro Wang ha peraltro fatto presente a Didier Burkhalter che le autorità cinesi hanno autorizzato la Svizzera, con la partecipazione di una ditta privata, a rilasciare dei visti da tre città cinesi che non dispongono di una rappresentanza svizzera. Questo accordo, caldeggiato dagli ambienti turistici svizzeri, permetterà di sviluppare il turismo cinese in Svizzera, dove, lo scorso anno, sono stati registrati oltre un milione di pernottamenti di cittadini cinesi. La Svizzera sta negoziando l’apertura di centri per il rilascio di visti anche in altre città cinesi.

La Svizzera e la Cina hanno inoltre raggiunto un accordo sull’avvio di un dialogo bilaterale sulla prevenzione della corruzione e sulla cyber-sicurezza. Per la controparte cinese questo dialogo è stato anche un’occasione per ribadire il proprio interesse a rafforzare la cooperazione con la Svizzera nel campo della formazione, della ricerca e dell’innovazione.

Burkhalter e Wang si sono altresì accordati per proseguire la discussione sulla questione dei diritti umani in occasione del dialogo bilaterale che, quest’anno, si svolgerà in Cina, dopo quello dello scorso anno in Svizzera. Il capo del DFAE, che a Pechino ha incontrato anche rappresentanti della società civile, ha parlato con il suo omologo del rispetto dei diritti umani nella lotta contro il terrorismo e ha espresso l’auspicio che gli avvocati possano esercitare liberamente la loro professione.

I colloqui hanno toccato anche il tema della governance mondiale dell’acqua. Ricordando che 1,5 miliardi di persone vivono in bacini idrografici che si estendono su più Paesi in Asia, Didier Burkhalter ha illustrato gli obiettivi e le ambizioni del Gruppo ad alto livello in materia di acqua e pace lanciato recentemente a Ginevra. Ha inoltre parlato della lotta contro il terrorismo e della prevenzione dell’estremismo violento, invitando Pechino a mostrare un interesse maggiore per le attività del GCERF (Fondo internazionale contro l’estremismo violento), con sede a Ginevra, e a valutare la possibilità di aderirvi.

La Svizzera e la Cina hanno anche preso atto di una significativa convergenza di vedute sulla questione della Corea del Nord. Entrambi i Paesi esprimono infatti la loro preoccupazione per il programma nucleare di Pyongyang. Si è inoltre discusso della crisi siriana, rispetto alla quale i due ministri si sono espressi a favore di una soluzione politica negoziata in Svizzera sotto l’egida dell’ONU.

Prima di lasciare Pechino, Didier Burkhalter ha avuto un incontro di cortesia con il consigliere di Stato Yang Jiechi. I vari incontri sono stati l’occasione per costatare che l’intensità delle relazioni bilaterali ha raggiunto un livello mai toccato finora. Già la prossima settimana, il vicepresidente cinese Li Yuanchao giungerà a Davos, dove incontrerà il presidente della Confederazione Johann Schneider-Ammann.


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