Carta europea delle lingue regionali o minoritarie: pubblicato il rapporto della Svizzera

Berna, 11.12.2015 - Il Consiglio federale ha approvato il sesto rapporto della Svizzera sull’applicazione della Carta europea delle lingue regionali o minoritarie. Il rapporto documenta lo sviluppo della politica linguistica della Svizzera che interessa in particolare la promozione del plurilinguismo nell’Amministrazione federale, l’insegnamento delle lingue nella scuola primaria e le nuove misure di promozione legate al messaggio sulla cultura 2016–2020.

Il rapporto copre il periodo 2012-2015 ed è composto di tre parti. La prima parte presenta i dati statistici relativi all'evoluzione delle lingue in Svizzera e un riepilogo delle vigenti basi legali. Questa parte illustra inoltre le sfide attuali della politica linguistica in Svizzera, in particolare l'insegnamento delle lingue nazionali, la promozione dell'italiano e della lingua e cultura della minoranza jenisch.

La seconda parte riguarda le misure adottate dalla Svizzera in applicazione della Carta e risponde a una serie di domande poste dal Consiglio d'Europa alla Svizzera sulla base delle raccomandazioni emanate dal Comitato di esperti. Questa parte illustra inoltre la situazione del francoprovenzale in risposta a una domanda generale formulata dal Comitato di esperti nel suo precedente rapporto di monitoraggio.

La terza parte presenta i rapporti del Cantone dei Grigioni e del Cantone Ticino sull'applicazione della Carta al romancio e all'italiano nei rispettivi territori. Illustra inoltre l'evoluzione delle legislazioni cantonali e le risposte alle domande e raccomandazioni del Comitato di esperti e del Comitato dei Ministri del Consiglio d'Europa.

L'obiettivo principale della Carta consiste nel mantenere e promuovere la diversità linguistica come uno degli elementi più emblematici della vita culturale europea. La Carta punta a migliorare l'uso delle lingue regionali o minoritarie in ambito formativo, giuridico, amministrativo, mediatico, culturale ed economico nonché a incoraggiare i differenti gruppi linguistici a usare la propria lingua. La Svizzera ha definito lingue regionali o minoritarie ai sensi della Carta il romancio e l'italiano e riconosce lo jenisch e lo yiddish quali lingue non territoriali.

Nel 1997 la Svizzera ha ratificato la Carta europea delle lingue regionali o minoritarie, che è entrata in vigore il 1°aprile 1998. In base all'articolo 15, gli Stati parte sono tenuti a stilare rapporti periodici sulla politica e le misure adottate in applicazione della Carta da sottoporre al Segretariato Generale del Consiglio d'Europa. Il primo rapporto della Svizzera è stato consegnato nel settembre 1999. Da quel momento, la Svizzera ha redatto ogni tre anni un rapporto sull'evoluzione dell'applicazione della Carta.


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