Modificata l’ordinanza sul controllo dei composti chimici

Berna, 28.01.2015 - Il 28 gennaio 2015 il Consiglio federale ha deciso di modificare l’ordinanza sul controllo dei composti chimici utilizzabili a scopi civili e militari (ordinanza sul controllo dei composti chimici). Le disposizioni rivedute entrano in vigore il 1° marzo 2015.

La modifica riguarda la disposizione dell'ordinanza che verte sulla produzione, la lavorazione e il consumo di composti chimici della tabella 1 per le finalità connesse alla ricerca, alla medicina o alla farmaceutica. D'ora in poi la lavorazione e il consumo di composti chimici della tabella 1 saranno soggetti ad autorizzazione per i suddetti scopi soltanto se il quantitativo totale annuo per impianto supera i 100 grammi. L'ordinanza è stata modificata per non ostacolare inutilmente i lavori di ricerca delle università e di diversi servizi federali che utilizzano i composti chimici della tabella 1. La produzione dei composti chimici della tabella 1 rimane subordinata a un'autorizzazione.

Inoltre, per ottemperare alle disposizioni della Convenzione sulle armi chimiche, nell'ordinanza sono stati modificati gli obblighi di autorizzazione per esportare i composti chimici delle tabelle 2 e 3. La novità è che non sarà più richiesto un certificato del Paese di destinazione in caso di esportazione di composti chimici della tabella 2. La Segreteria di Stato dell'economia (SECO), tuttavia, può esigere dal richiedente, a titolo opzionale, la conferma che il composto chimico non sarà riesportato. Per quanto riguarda i composti chimici della tabella 3, l'ordinanza precisa che soltanto i Paesi che non sono parti contraenti della Convenzione sulle armi chimiche hanno l'obbligo di produrre un certificato con la conferma che il composto chimico non sarà riesportato.

L'ordinanza sul controllo dei composti chimici poggia sulla legge sul controllo dei beni a duplice impiego e attua gli impegni della Svizzera nel quadro della Convenzione sulle armi chimiche (CAC), un trattato di disarmo e non proliferazione entrato in vigore nel 1997.

Questo trattato vincolante di diritto internazionale disciplina, tra l'altro, il controllo dei composti chimici utilizzabili a scopi civili e militari. Da un lato, la Convenzione sulle armi chimiche si prefigge di impedire l'utilizzo delle armi chimiche e di distruggere tutti i relativi impianti di produzione ancora esistenti. Dall'altro intende impedire la proliferazione di armi chimiche senza pregiudicare il progresso economico e tecnico degli Stati contraenti nel settore civile.


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Patrick Edgar Holzer
Capo del settore Politica dei controlli all’esportazione
Segreteria di Stato dell’economia, SECO
Tel.: 058 464 09 16


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