Risolta la minaccia di attentato alla bomba contro l'albergo Schweizerhof - l'autore è reo confesso

Berna, 19.10.2001 - Un diciottenne di cittadinanza svizzera ha confessato di aver deposto, lo scorso 19 settembre 2001 davanti all'entrata del personale dell'albergo Schweizerhof una granata a mano con una lettera minatoria. L'inchiesta è stata condotta in comune dal Ministero pubblico della Confederazione e dalla Polizia municipale di Berna.

Il 19 settembre 2001 l'albergo Schweizerhof a Berna è stato oggetto di una minaccia alla bomba. Ignoti avevano deposto davanti all'entrata di servizio, situata nella Schweizerhof-Passage, una granata a mano e una lettera minatoria. Nella lettera si esigeva di sgomberare l'albergo sotto minaccia di far esplodere 12 cariche esplosive, alla stregua del World Trade Center, come figurava in una nota a pié di pagina. La Polizia municipale ha quindi chiuso la Schweizerhof-Passage, deviato in parte il traffico davanti all'albergo e allontanato le persone presenti nei negozi adiacenti. L'al-larme è rientrato dopo tre ore di vane ricerche nell'albergo.

Il Ministero pubblico della Confederazione e la Polizia municipale di Berna hanno condotto insieme le inchieste contro gli autori. La granata d'esercitazione 85 dell'esercito svizzero trovata sul posto (contiene 120 grammi di materiale altamente esplosivo) fu rubata da una recluta durante la dislocazione di tiro della scuola reclute estiva del 2000. Insieme a un collega la recluta vendette la granata per 150 franchi al futuro attentatore. I tre autori del traffico di granata a mano sono stati posti in carce-razione preventiva dal Ministero pubblico della Confederazione per presunta viola-zione contro la legge sul materiale bellico. Nel corso dell'inchiesta i due venditori della granata hanno confessato delitti patrimoniali soggiacenti alla giurisdizione cantonale.

Il diciottenne di cittadinanza svizzera pretende di aver commesso la minaccia sotto l'influsso di cosiddetti "funghetti" (funghi allucinogeni soggetti alla legge sulle derrate alimentari). L'autore è rimasto 9 giorni in carcerazione preventiva. Oltre al commercio con materiale bellico è accusato di coazione (art. 181 CP) e di pubblica intimidazione (art. 258 CP).

Il reato in questione sottostà in parte alla giurisdizione federale (commercio con granata), e in parte a quella cantonale. Il Ministero pubblico della Confederazione ha delegato il perseguimento penale e il giudizio all'autorità competente del Canton Berna.


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