La CFM chiede una tutela migliore per i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d’emergenza

Berna, 30.09.2024 - Le condizioni in cui vivono i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo ne pregiudicano la salute e lo sviluppo e questo non è compatibile né con la Costituzione federale né con il diritto internazionale. È quanto risulta da due nuove pubblicazioni della Commissione federale della migrazione CFM: nell’ambito dello studio condotto dall’Istituto Marie Meierhofer per il bambino (IMM) sono stati raccolti per la prima volta in tutta la Svizzera i dati relativi alle condizioni di vita di questi minori, mentre la perizia giuridica dell’Università di Neuchâtel ha inquadrato tali dati da un punto di vita giuridico. Secondo la CFM è chiaro che urgono misure a tutti i livelli politici. I diritti fondamentali dei bambini e degli adolescenti interessati vanno rispettati, indipendentemente dal loro statuto di soggiorno. Per tutelare il benessere e i diritti dei bambini e degli adolescenti interessati, occorre riformare il sistema del soccorso d’emergenza nel settore dell’asilo.

In Svizzera circa 700 bambini e adolescenti vivono in strutture d'emergenza e più della metà vi si trova da oltre un anno, molti anche da più di quattro anni.

Su incarico della Commissione federale della migrazione CFM, l'IMM, associato all'Università di Zurigo, ha condotto uno studio scientifico indipendente nell'ambito del quale ha raccolto per la prima volta in tutta la Svizzera i dati relativi alle condizioni di vita di questi minori («Kinder und Jugendliche in der Nothilfe im Asylbereich. Systematische Untersuchung der Situation in der Schweiz»). Nonostante le differenze, a volte significative, tra un Cantone e l'altro, dallo studio emerge un risultato univoco: la salute e lo sviluppo di questi bambini e adolescenti sono esposti a determinati rischi.

Le strutture d'emergenza hanno un notevole impatto negativo sulla salute mentale

Secondo lo studio, a destare preoccupazione è soprattutto lo stato mentale dei bambini e degli adolescenti. In particolare negli alloggi collettivi sono infatti esposti a esperienze traumatizzanti, tra cui episodi di violenza, suicidi e rinvii coatti condotti con la forza. In alcuni casi vivono in strutture collettive periferiche, in attesa di essere rimpatriati, condividendo la stessa stanza con l'intera famiglia e non dispongono di uno spazio in cui ritirarsi. Spesso vengono scolarizzati all'interno di queste stesse strutture, il che rende loro ancora più difficile stabilire contatti sociali. L'isolamento, la mancanza di prospettive e la sensazione d'impotenza pregiudicano il loro sviluppo psicosociale e la loro salute mentale.

Studio: Urge migliorare le condizioni di vita

Secondo lo studio dell'IMM, alla luce dell'impatto negativo che le condizioni di vita descritte hanno sui bambini e sugli adolescenti che beneficiano del soccorso d'emergenza, urge intervenire per apportando diverse modifiche sostanziali. Occorre cioè:

  • evitare che questi bambini e adolescenti restino a beneficio del soccorso d'emergenza

per lungo tempo (più di un anno);

  • migliorare le condizioni di vita di coloro che ne beneficiano per periodi prolungati;
  • garantire la partecipazione alla vita sociale;
  • fornire alloggi a misura di famiglia, in cui i bambini e gli adolescenti possano usufruire di uno spazio personale in cui ritirarsi e studiare;
  • offrire un sostegno mirato;
  • evitare che i bambini in età prescolastica siano ipostimolati;
  • migliorare le possibilità degli adolescenti di accedere alla scuola e alla formazione professionale;
  • facilitare l'accesso alle cure mediche;
  • sviluppare un'offerta di supporto psicologico e garantire la possibilità di usufruirne;
  • fare in modo che anche i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d'emergenza possano fruire delle attività per il tempo libero rese disponibili;
  • definire chiaramente le competenze e i processi per gestire i rischi cui sono esposti questi bambini e adolescenti;
  • definire norme univoche e vincolanti e verificare a intervalli regolari che vengano rispettate.

Perizia giuridica: Occorre un cambiamento di paradigma giuridico

Su incarico della Commissione federale della migrazione CFM, la facoltà di giurisprudenza dell'Università di Neuchâtel ha realizzato una perizia giuridica per verificare se il regime del soccorso d'emergenza in Svizzera sia compatibile con la Costituzione federale e con la Convezione dell'ONU sui diritti del fanciullo («Le régime d'aide d'urgence et les droits de l'enfant. Avis de droit et étude de conformité à la lumière de la Constitution fédérale suisse et de la Convention relative aux droits de l'enfant»). Gli autori della perizia inquadrano i risultati e le raccomandazioni dello studio dell'IMM da un punto di vista giuridico e giungono alla conclusione che le condizioni di vita dei bambini e degli adolescenti interessati non sono compatibili né con la Costituzione federale né con la Convenzione dell'ONU perché il loro sviluppo fisico, mentale e sociale nonché la loro salute non sono sufficientemente tutelati.

Sempre secondo gli autori della perizia, per salvaguardare i diritti fondamentali di questi bambini e adolescenti occorre tenere maggiormente conto anche delle esigenze legate alla specifica fascia d'età in questione: ai bambini non basta ricevere quanto necessario alla loro mera sussistenza biologica, perché hanno bisogno di stabilire contatti sociali, disporre di spazi in cui riposarsi e svolgere attività ricreative. Per garantire il loro benessere, è inoltre fondamentale che possano condurre una vita quotidiana «normale». 

Gli autori della perizia ritengono che, per salvaguardare i diritti dei bambini, si debba introdurre un cambiamento di paradigma giuridico: le autorità devono porre il benessere e l'interesse dei bambini al centro di qualsiasi decisione adottata nel settore della migrazione.

CFM: Adeguare le leggi e sfruttare i margini di manovra

Il regime svizzero del soccorso d'emergenza è stato istituito con l'intento di far rispettare le decisioni negative relative alle domande d'asilo e di incentivare così gli interessati a rientrare nel proprio Paese d'origine. Sulla base dei risultati dello studio e della perizia, alla CFM appare chiaro che le condizioni di vita dei minori che beneficiano di questo strumento non sono giustificabili. Indipendentemente dal fatto che i genitori debbano o meno lasciare la Svizzera, il nostro Paese ha l'obbligo di tutelare i diritti dei bambini e degli adolescenti che si trovano all'interno dei suoi confini territoriali.

Secondo la CFM, gli attori politici e le autorità hanno il dovere di migliorare in modo sostanziale le condizioni di vita di questi bambini e adolescenti.

A suo parere, la Confederazione ha la responsabilità di garantire che il diritto applicabile al settore del soccorso d'emergenza sia rispettato e che la legge sull'asilo sia modificata in modo tale che i diritti dei bambini e degli adolescenti siano tutelati.

I Cantoni e i Comuni, dal canto loro, sono congiuntamente competenti per l'impostazione concreta delle prestazioni del soccorso d'emergenza e quindi per un netto ed effettivo miglioramento delle condizioni di vita di questi minori.

A detta della CFM, le marcate differenze riscontrabili tra un Cantone e l'altro dimostrano che vi è un margine di manovra e che, già oggi, si potrebbero apportare dei cambiamenti significativi, soprattutto per quanto riguarda l'offerta di alloggi adatti ai bambini, la salvaguardia della salute e dello sviluppo di questi minori, nonché la loro integrazione sociale.

I diritti dei bambini vanno tutelati indipendentemente dallo statuto di soggiorno

Bettina Looser, direttrice della CFM, sostiene che a subire le conseguenze derivanti da disturbi mentali e dalla mancanza di prospettive e integrazione non sono soltanto i bambini stessi, bensì l'intera società. Per questo è indispensabile adottare misure d'integrazione appropriate: è nell'interesse dei bambini e della società nel suo insieme garantire che questi adulti di domani siano in grado di svolgere formazioni, lavorare, integrarsi e rimpatriare.

Bettina Looser sottolinea inoltre che tanto dallo studio quanto dalla perizia emerge con estrema chiarezza che i diritti dei bambini e degli adolescenti vanno rispettati, indipendentemente dal loro statuto di soggiorno.

 

La CFM in breve
La Commissione federale della migrazione CFM si compone di specialisti che forniscono al Consiglio federale consulenza in materia di politica migratoria. Si occupa di tutti gli aspetti legati alla migrazione, ivi inclusi l'asilo, l'integrazione e le ripercussioni sulla società della migrazione Svizzera.

 

Citazioni

Citazioni di Bettina Looser, direttrice della Commissione federale della migrazione CFM:

  • i bambini che beneficiano del soccorso d'emergenza hanno diritto al proprio benessere fisico e mentale e a crescere in un ambiente sicuro, al pari di tutti gli altri bambini;
  • i diritti dei bambini e degli adolescenti devono essere rispettati, indipendentemente dal loro statuto di soggiorno;
  • i bambini sono sempre ed ovunque innanzitutto bambini e quelli che vivono nel nostro Paese sono i nostri bambini.

Citazioni tratte dallo studio:

  • dai dati raccolti nello studio emerge che i bambini e gli adolescenti vivono in condizioni altamente precarie, sono esposti a una forte pressione esterna e il loro sviluppo è minacciato;
  • tutti i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d'emergenza sono esposti ad almeno un fattore di rischio inaccettabile e molti anche a più fattori contemporaneamente;
  • per poter implementare una prassi consolidata nell'ambito del soccorso d'emergenza, è indispensabile introdurre norme di portata nazionale e monitorarne l'osservanza a intervalli regolari: tali norme dovrebbero tenere conto della situazione pregressa dei bambini e degli adolescenti che si trovano nella procedura d'asilo e, nel contempo, essere incentrate sul loro sviluppo, sulla loro salute e sul loro benessere.

Citazioni tratte dalla perizia:

  • in futuro, nel ponderare gli interessi in gioco, le autorità dovranno accordare un ruolo centrale al benessere dei bambini;
  • i bambini e gli adolescenti che beneficiano del soccorso d'emergenza non devono essere considerati appendici dei loro genitori, bensì individui a pieno titolo, titolari di diritti propri;
  • l'analisi di ambiti specifici quali l'alloggio, la formazione, le prestazioni sociali, la partecipazione alla vita sociale e la salute indica che è necessario introdurre un cambiamento di paradigma affinché, per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti, il soccorso d'emergenza sia compatibile con le norme costituzionali e il diritto internazionale;
  • per quanto concerne i bambini e gli adolescenti, l'attuale situazione nel settore del soccorso d'emergenza non è conforme né con la Convenzione sui diritti del fanciullo né con le altre disposizioni costituzionali e di diritto internazionale citate nella perizia;
  • per quanto riguarda i bambini e gli adolescenti, il diritto al soccorso d'emergenza e alla dignità umana presuppone una garanzia che vada oltre la mera sussistenza biologica e inglobi anche una dimensione sociale e culturale, nonché lo sviluppo (fisico, mentale e sociale) del bambino in quanto esigenze legate a una fascia d'età specifica: il tutto, allo scopo di poter esercitare altri diritti fondamentali (formazione, sviluppo mentale, partecipazione sociale).


Indirizzo cui rivolgere domande

Bettina Looser, Commissione federale della migrazione CFM, T +41 58 465 62 03, M +41 76 390 48 21, bettina.looser@ekm.admin.ch



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