Nuovo studio sulle sfide degli esami di fine tirocinio

Lugano, 17.09.2024 - Tassi di non riuscita più elevati in determinate professioni, impostazione degli esami, impiego delle tecnologie digitali e prevedibile carenza di perite e periti d’esame sono sfide attuali legate alle procedure di qualificazione di fine tirocinio. In merito, un gruppo di ricerca della Scuola universitaria federale per la formazione professionale SUFFP ha presentato oggi il proprio rapporto sulle tendenze nell’ambito di un convegno nazionale a Berna, discutendo di possibili soluzioni. Nella stessa occasione, il Consigliere federale Guy Parmelin ha consegnato il premio «Enterprize» 2024 per progetti d’eccellenza nella formazione professionale.

Per completare con successo un tirocinio e conseguire un certificato federale di formazione pratica (CFP) o un attestato federale di capacità (AFC), le persone in formazione devono superare la procedura di qualificazione, fondamentale ai fini di garantire la qualità della formazione professionale di base. Da qualche tempo, però, quest’ultima è al centro di un acceso dibattito, anche a causa dei tassi di non riuscita che in certi casi risultano particolarmente elevati.

Le cause di non riuscita più comuni nell’ambito delle procedure di qualificazione
Una tematica fortemente discussa al momento è se le procedure di qualificazione, nella loro configurazione attuale, siano sufficientemente incentrate sulle competenze operative professionali e, ad esempio, se gli esami finali scritti relativi alle conoscenze professionali e alla cultura generale siano ancora adeguati per valutare le competenze rilevanti delle persone in formazione. L’Osservatorio svizzero per la formazione professionale OBS SUFFP ha analizzato questi e altri interrogativi nel nuovo rapporto sulle tendenze, redatto sotto la guida del Prof. Dr. Lukas Graf.

Prendendo come esempio il Canton Berna, si evince che agli esami le note insufficienti in conoscenze professionali e in cultura generale sono effettivamente frequenti, registrate rispettivamente nel 16 per cento e 11 per cento dei casi. Tuttavia, a queste note corrisponde raramente il non superamento della procedura di qualificazione nel suo insieme. Un ruolo decisivo è svolto dalla nota del lavoro pratico che, se insufficiente, porta quasi sempre alla non riuscita della procedura di qualificazione, poiché nella maggior parte dei casi il superamento del lavoro pratico ha carattere determinante.

Le analisi svolte su una base di dati relativa all’intera Svizzera mostrano che il rischio di non riuscita di una procedura di qualificazione risulta più elevato nel caso di professioni con una quota maggiore di persone in formazione di sesso maschile, più deboli a livello scolastico, con background migratorio e una qualità della formazione tendenzialmente inferiore, nonché nel caso di professioni che prevedono un lavoro pratico prestabilito. Un aspetto decisivo per la qualità degli esami finali è che le competenze operative necessarie per una determinata professione vengano verificate con modalità adeguate. Per garantire che tutte le persone in formazione abbiano le stesse possibilità di superare la procedura di qualificazione, indipendentemente dalla professione di tirocinio scelta, sarebbe opportuno supportarle ancora meglio già durante la formazione, in modo da individuare e affrontare i problemi precocemente.

Il potenziale delle procedure di qualificazione digitali e dell’IA
Le procedure di qualificazione digitali e l’intelligenza artificiale (IA) possono presentare vantaggi sia per le persone in formazione sia per chi le esamina. L’impiego di tecnologie digitali permette, da un lato, di svolgere esami orientati alle competenze operative e può promuovere le pari opportunità delle persone in formazione. Dall’altro, le applicazioni che si avvalgono dell’intelligenza artificiale possono supportare le perite e i periti d’esame (PEX) nell’elaborazione e nella valutazione degli esami. Per impiegare le nuove tecnologie in modo mirato, insegnanti, persone formatrici e perite e i periti d’esame devono avere accesso a software e hardware adeguati, opportunità di formazione continua e di scambio di esperienze.

Garantire nuove leve per le perite e i periti d’esame
Ogni anno, in tutta la Svizzera, nell’ambito delle procedure di qualificazione, un numero importante di perite e periti d’esame formati è chiamato a esaminare, a titolo di attività accessoria, oltre 70 000 persone in formazione. Questa funzione di milizia si basa sul forte impegno di professioniste e professionisti di grande esperienza. Alcune professioni riscontrano sempre più difficoltà a trovare un numero sufficiente di perite e periti d’esame con le qualifiche necessarie, il che può compromettere la qualità e lo svolgimento delle procedure di qualificazione. Ci sono però diverse soluzioni possibili che i partner della formazione professionale possono mettere in atto congiuntamente per garantire per tempo nuove leve nei diversi settori.

Il premio «Enterprize» 2024 per progetti d’eccellenza nella formazione professionale
Durante il convegno odierno è stato anche conferito il premio «Enterprize» 2024 per progetti d’eccellenza nell’ambito della formazione professionale di base e continua. In collaborazione con la SUFFP e sotto il patrocinio del Consigliere federale Guy Parmelin, la Fondazione SVC per l’imprenditoria ha premiato la Casa editrice Careum per il suo progetto «Chloé», una coach per l’apprendimento basata sull’intelligenza artificiale ideata per le persone in formazione. Il premio ammonta a 10 000 franchi. Il secondo premio, pari a 5000 franchi, è andato a un progetto sulla resilienza dell’Ospedale universitario di Zurigo, volto a supportare le persone in formazione che durante il loro tirocinio si prendono cura di persone gravemente malate. Il premio «Enterprize» International, alla sua prima edizione e anch’esso dotato di 5000 franchi, è stato vinto dal progetto «Velafrica», un programma di formazione professionale duale del Burkina Faso, ispirato al modello duale svizzero e dedicato alla formazione di figure professionali esperte nella meccanica delle biciclette.


Indirizzo cui rivolgere domande

Prof. Dr. Lukas Graf, responsabile Osservatorio svizzero per la formazione professionale OBS SUFFP
lukas.graf@suffp.swiss
+41 58 458 27 66

Jacques Andres, responsabile Comunicazione SUFFP
jacques.andres@suffp.swiss
+41 58 458 27 12



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