Il Consiglio federale si esprime in merito alla sentenza della Corte EDU sulla protezione del clima

Berna, 28.08.2024 - Nella sua seduta del 28 agosto 2024 il Consiglio federale ha discusso della sentenza emessa dalla Corte europea dei diritti dell’uomo in relazione all’associazione «Anziane per il clima». Il Governo appoggia l’adesione della Svizzera al Consiglio d’Europa e il sistema della Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU). Tuttavia, alla stregua del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati, è critico rispetto alla posizione espressa nella sentenza in merito alla protezione del clima. Ritiene inoltre che la Svizzera soddisfi i requisiti di politica climatica illustrati in quest’ultima. Infine, il Consiglio federale respinge l’estensione del diritto di ricorso delle associazioni alle questioni climatiche.

Il 9 aprile 2024 la Corte europea dei diritti dell’uomo (Corte EDU) ha pubblicato la propria sentenza in merito alla denuncia dell’associazione «Anziane per il clima». Con questa sentenza la Corte EDU ha integrato la Convenzione europea dei diritti dell’uomo (CEDU), estendendo il suo campo di applicazione anche agli effetti dei cambiamenti climatici e approvando il diritto delle associazioni di fare ricorso anche in merito a questioni climatiche.

Nel sua seduta del 28 agosto 2024 il Consiglio federale ha discusso della sentenza. Il Governo appoggia l’adesione della Svizzera al Consiglio d’Europa e il sistema della CEDU. La CEDU e l’adesione al Consiglio d’Europa, i cui valori fondamentali includono la tutela dei diritti dell’uomo, della democrazia e dello Stato di diritto, rimangono di grande importanza per la Svizzera. Tuttavia, il Consiglio federale critica l’interpretazione estensiva della CEDU fatta dalla Corte EDU nella sua sentenza in merito all’associazione «Anziane per il clima». La giurisprudenza non deve portare a un’estensione del campo di applicazione della CEDU.

Posizione del Consiglio federale rispetto alla sentenza

Il Consiglio federale ritiene che la Svizzera soddisfi i requisiti di politica climatica illustrati nella sentenza. In particolare, con la revisione della legge sul CO2 del 15 marzo 2024 la Svizzera ha definito alcune misure per raggiungere i propri obiettivi climatici per il 2030. Nella sua sentenza la Corte EDU non ha tenuto conto di questo ulteriore sviluppo della politica climatica svizzera né della legge federale del 23 settembre 2023 su un approvvigionamento elettrico sicuro con le energie rinnovabili.

Il Consiglio federale respinge inoltre l’estensione del diritto di ricorso delle associazioni alle questioni climatiche. Ritiene, infatti, che ciò renderebbe ancora più difficile la realizzazione di infrastrutture urgenti. Tuttavia, il DFGP è stato incaricato di riferire al Consiglio federale entro la fine del 2025 in che misura la sentenza avrà influito sulla prassi dell’Amministrazione federale e dei tribunali federali in materia di diritto di ricorso delle associazioni. In tale contesto il Consiglio federale potrà tenere in considerazione anche eventuali ulteriori sviluppi della giurisprudenza e l’iter seguito da altri Stati firmatari della CEDU.

Rapporto al Comitato dei Ministri

Durante la scorsa sessione estiva anche il Parlamento ha discusso della sentenza della Corte EDU. Il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno adottato una dichiarazione identica. In essa criticano l’estensione del campo di applicazione della CEDU alla protezione contro i cambiamenti climatici. Inoltre, entrambe le Camere ritengono che, grazie agli sforzi in ambito climatico fatti finora dalla Svizzera e a quelli ancora in corso, il nostro Paese soddisfi i requisiti indicati nella sentenza. Per il seguito dei lavori il Consiglio federale terrà conto delle dichiarazioni del Consiglio degli Stati e del Consiglio nazionale.

In conformità a quanto previsto nella CEDU, il DFGP riferirà al Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa, che monitora le sentenze della Corte EDU, sull’attuazione della sentenza da parte della Svizzera. Nel suo rapporto informerà in merito alla posizione del Consiglio federale e del Parlamento e metterà l’accento sugli ultimi sviluppi della legislazione in materia di politica climatica e di politica energetica.


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