«Operazione Jackal»: azione coordinata contro la criminalità organizzata dell’Africa occidentale

Berna, 16.07.2024 - Nel maggio 2024 le forze di polizia hanno condotto in tutto il mondo l’«operazione Jackal», coordinata da Interpol, volta a contrastare la criminalità organizzata dell’Africa occidentale. In Svizzera, le forze d’intervento delle polizie cantonali e comunali partecipanti, dell’Ufficio federale di polizia fedpol nonché dell’Ufficio federale della dogana e della sicurezza dei confini UDSC hanno svolto diverse centinaia di controlli e messo al sicuro più di 8,5 chili di cocaina, nonché 88 000 franchi e oltre 10 000 euro in contanti. 22 persone sono state arrestate, di cui dieci sono state poste in stato di carcerazione.

La più grande operazione coordinata in Svizzera si è svolta a Losanna il 14 maggio 2024 (cfr. comunicato stampa del Cantone di Vaud del 21 maggio 2024). In collaborazione con Interpol, fedpol, la Polizia cantonale vodese, la Polizia municipale di Losanna e il Ministero pubblico vodese, le forze d'intervento hanno messo al sicuro più di un chilo di cocaina e oltre 48 000 franchi in contanti durante una perquisizione domiciliare eseguita in un edificio plurifamiliare. In occasione di un controllo a Ginevra, l'UDSC ha inoltre messo al sicuro più di 5 chili di cocaina nascosti nel bagaglio di un uomo. E ancora, a Losanna, la polizia ha trovato un totale di 2,5 chili di cocaina durante il controllo di due uomini. Uno dei due aveva ingerito 92 ovuli contenenti complessivamente 1,4 chili della sostanza.

Nel quadro dell'operazione Jackal le autorità svizzere di perseguimento penale hanno arrestato 22 persone, dieci delle quali sono state poste in stato di carcerazione. Si tratta prevalentemente di cittadini nigeriani. Il perseguimento penale dei casi spetta alle pertinenti autorità cantonali.

Lotta contro le confraternite

L'operazione Jackal è una misura internazionale coordinata da Interpol allo scopo di combattere la criminalità organizzata dell'Africa occidentale, in particolare le confraternite nigeriane. L'operazione prende di mira le risorse finanziarie delle reti criminali. La criminalità organizzata nigeriana finanzia le sue attività con i proventi della truffa online, del traffico di stupefacenti, della tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale e del riciclaggio di denaro. L'operazione Jackal pone pertanto l'accento sulla lotta a queste categorie di reato.

Confraternite nigeriane

Secondo le conoscenze attuali, diversi gruppi criminali di origine nigeriana sono attive in Svizzera da circa 20 anni. Le confraternite più note sono «Black Axe», «Vikings» e «Supreme Eiye Confraternity» (SEC). Le informazioni ottenute nell'ambito della cooperazione internazionale di polizia indicano che questi gruppi sono dediti al traffico di droga e a diverse forme di truffe online, tra cui il metodo «romance scam». Le confraternite nigeriane praticano inoltre la tratta di esseri umani a fini di sfruttamento sessuale come pure il riciclaggio di denaro finalizzato a dissimulare l'origine illegale dei proventi dei loro reati. L'operazione Jackal conferma la presenza in Svizzera di presunti membri delle confraternite nigeriane, lasciando quindi presumere che queste ultime funzionino come reti criminali anche nel nostro Paese.

Le confraternite nigeriane sono nate negli anni '50 come associazioni studentesche, create originariamente per raggiungere obiettivi sociali quali l'uguaglianza e la giustizia. Sono state vietate dal governo nigeriano verso la fine degli anni '70. Nel corso degli anni le confraternite si sono trasformate sempre più in gruppi criminali dotati di reti estese su scala mondiale.


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