Parità di genere in Svizzera: bilancio dei progressi e sfide

Berna, 26.06.2024 - In vista dei 30 anni della Dichiarazione di Pechino, che ricorrono l’anno prossimo, la Svizzera traccia un bilancio dell’uguaglianza fra donna e uomo. Nella seduta del 26 giugno 2024, il Consiglio federale ha adottato un rapporto su questo tema da sottoporre all'attenzione delle Nazioni Unite. Tra i maggiori progressi si può citare la prima Strategia Parità 2030, tra le sfide il fatto che le donne continuano a essere sovrarappresentate nei settori a basso reddito e a rappresentare la grande maggioranza delle vittime di violenza domestica.

A trent'anni dalla quarta Conferenza mondiale delle Nazioni Unite sulle donne, tenutasi a Pechino nel 1995, la Svizzera fa il punto della situazione delle donne. All'epoca, 189 Stati, tra cui la Svizzera, firmarono una dichiarazione caratterizzata da impegni innovativi. Con il Rapporto Pechino +30, la Svizzera ottempera alla richiesta delle Nazioni Unite di illustrare i recenti sviluppi della politica in favore della parità di genere e di evidenziare gli aspetti da migliorare.

In questi ultimi anni, la Svizzera ha compiuto progressi significativi in materia di parità di genere, in particolare con l'adozione nel 2021 della prima strategia nazionale volta a promuovere specificamente l'uguaglianza fra donna e uomo. La Strategia Parità 2030 pone l'accento su quattro campi d'azione: promozione dell'uguaglianza nella vita professionale e pubblica, miglioramento della conciliabilità tra lavoro e vita familiare, prevenzione della violenza di genere e lotta alla discriminazione.

Nel 2022, il Consiglio federale ha ribadito il suo impegno in favore della parità salariale adottando una strategia per rafforzare la Carta per la parità salariale nel settore pubblico. Inoltre, la Confederazione ha sostenuto dal 2003 a oggi la creazione di 76 562 posti negli asili nido. Per migliorare le conoscenze sugli effetti e sulle differenze di genere negli studi e nei dati statistici della Confederazione, nel gennaio del 2024 il Consiglio federale ha emanato nuove direttive. Infine, la lotta alla violenza domestica e alla violenza di genere rimane una priorità per la Svizzera. In seguito alla ratifica della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica, il Consiglio federale ha adottato un piano d'azione nazionale per il periodo 2022-2026.

La Svizzera è tuttavia ancora chiamata a sfide importanti. In media, le donne guadagnano ancora il 18 per cento in meno degli uomini, spesso lavorano a tempo parziale e forniscono la maggior parte del lavoro di cura e assistenza a familiari. Questo ha un impatto negativo sulla loro rendita di vecchiaia e le espone a un maggior rischio di povertà in età avanzata. Infine, le donne rappresentano la grande maggioranza delle vittime di violenza domestica: ogni giorno vengono commessi oltre 55 reati e nel 70 per cento dei casi le vittime sono donne.

Sulla base dei rapporti nazionali presentati per questo bilancio, la Commissione delle Nazioni Unite sulla condizione delle donne (CSW) esaminerà e valuterà l'attuazione della Dichiarazione e della Piattaforma d'azione di Pechino durante la sua 69esima riunione che avrà luogo nel marzo del 2025.


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