Il Consiglio federale intende preservare il benessere, l’economia e la sicurezza

Berna, 26.06.2024 - Il Consiglio federale respinge l’iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)» senza alcun controprogetto diretto o indiretto. A suo parere l’iniziativa, che chiede di limitare la popolazione residente permanente in Svizzera a dieci milioni di persone fino al 2050, mette a rischio il benessere, lo sviluppo economico e la sicurezza del nostro Paese. Nella seduta del 26 giugno 2024, il Consiglio federale ha preso una corrispondente decisione di principio. Entro il 3 aprile 2025 il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) gli sottoporrà un messaggio.

L'iniziativa popolare «No a una Svizzera da 10 milioni! (Iniziativa per la sostenibilità)», depositata in Cancelleria federale il 3 aprile 2024, mira a tenere la popolazione residente permanente della Svizzera al di sotto di dieci milioni fino al 2050. Se l'iniziativa venisse accettata, la Confederazione e i Cantoni dovrebbero immediatamente adottare misure mirate per uno sviluppo «sostenibile» della popolazione.

Il Consiglio federale ritiene che, se accettata, l'iniziativa avrebbe ripercussioni negative per l'economia, il benessere e il funzionamento della società. La respinge pertanto senza alcun controprogetto diretto o indiretto. Ha incaricato il DFGP di elaborare, insieme ad altri dipartimenti e coinvolgendo i Cantoni e le parti sociali, un piano di misure di accompagnamento nel quadro dell'elaborazione del postulato Gössi, Rapporto aggiornato sulla libera circolazione delle persone e l'immigrazione in Svizzera.

L'iniziativa mette a rischio la via bilaterale con l'UE

Secondo l'iniziativa, se la popolazione residente permanente della Svizzera superasse i nove milioni e mezzo prima del 2050, per garantire il rispetto del limite il Consiglio federale e l'Assemblea federale dovrebbero prendere provvedimenti a livello legislativo, riguardanti in particolare il settore dell'asilo e del ricongiungimento familiare. Alle persone ammesse provvisoriamente non sarebbe più accordato il diritto di soggiorno duraturo. Inoltre sarebbe necessario rinegoziare gli accordi internazionali che favoriscono la crescita demografica.

Se la popolazione residente permanente superasse il limite di dieci milioni prima o dopo il 2050, saranno necessarie altre misure di carattere legislativo. L'iniziativa chiede inoltre di denunciare diversi trattati internazionali che promuovono la crescita demografica. L'Accordo con l'UE e i suoi Stati membri sulla libera circolazione delle persone (ALC) dovrebbe essere denunciato dopo due anni dal primo superamento del limite, se non fosse possibile negoziare o invocare alcuna clausola di eccezione o di salvaguardia.

Secondo il Consiglio federale, denunciare l'ALC metterebbe in pericolo la via bilaterale con l'UE. La sua denuncia unilaterale farebbe scattare la cosiddetta clausola ghigliottina, che comporta l'abrogazione di tutti gli accordi bilaterali I con l'UE. Inoltre vi è il rischio che anche gli accordi di associazione a Schengen e a Dublino siano disdetti, il che potrebbe portare a un aumento della migrazione irregolare in Svizzera e ostacolare la lotta alla criminalità.


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