La diplomazia svizzera si è riunita ad Andermatt

Berna, 21.06.2024 - La Svizzera centrale è stata al centro della diplomazia in quest’ultima settimana: dopo la Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina tenutasi nel Canton Nidvaldo, dal 17 al 20 giugno 2024 si sono incontrati nel Canton Uri oltre 200 rappresentanti della diplomazia svizzera in occasione dell’annuale Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori. L’obiettivo: discutere le sfide della politica estera di oggi, per rafforzarne la coerenza e la concretezza.

Una volta all'anno, i capi missione delle quasi 170 rappresentanze svizzere all'estero si incontrano in Svizzera per discutere le attuali sfide di politica estera che la diplomazia deve affrontare, in un mondo in continuo cambiamento. La Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, organizzata dal Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), è anche un’occasione per incontrare i membri del Consiglio federale e fare così il punto sulle priorità di politica estera e interna.

Scegliendo Andermatt come sede di questo evento, il capo del DFAE Ignazio Cassis ha voluto sottolineare l'importanza di un luogo nel cuore delle Alpi che per secoli è stato centro di scambio e mobilità in Europa. «Questa conferenza permette non solo lo scambio di conoscenze ed esperienze tra ambasciatrici ed ambasciatori, ma anche di avvicinare il lavoro della diplomazia alla popolazione» ha spiegato il consigliere federale Ignazio Cassis. L’evento, la cui prima edizione risale addirittura al 1887, è infatti itinerante. Ciò che permette di evidenziare la pluralità che contraddistingue la Svizzera. Durante il ritiro nel Canton Uri, i partecipanti hanno inoltre avuto modo di incontrare le autorità cantonali e comunali. Giovedì hanno poi trascorso una giornata insieme alla presidente della Confederazione Viola Amherd, in un percorso a più tappe iniziato al Museo Sasso del San Gottardo, accolti anche dalle autorità del Canton Ticino e del Canton Uri, e conclusosi a Briga, nel Cantone di origine della presidente della Confederazione.

Un ritiro per assicurare la coerenza della politica estera

Il fatto che questo incontro si sia svolto subito dopo la Conferenza sul Bürgenstock è emblematico delle sfide che il contesto geopolitico attuale pone alla politica estera del nostro Paese. «La nuova strategia di politica estera adottata a inizio anno dal Consiglio federale funge da bussola per tutto il DFAE per orientarsi in una realtà in cui la promozione degli interessi della Svizzera è diventata più complessa. Incontrare i capi missione ci permette anche di confrontare le priorità messe avanti con la nostra strategia con le realtà sul campo e l’evolversi dell’attualità» spiega l’ambasciatrice Alexandra Baumann, capo della Divisione Prosperità e sostenibilità del DFAE e responsabile dell’organizzazione della conferenza.

Atelier regionali e workshop tematici hanno favorito la riflessione e lo scambio di sapere ed esperienze tra i partecipanti. Diversi gli argomenti affrontati come ad esempio pace e sicurezza, benessere e competitività, innovazione, democrazia e governance, o ancora diplomazia scientifica. Un ulteriore aspetto trattato riguarda lo stato attuale delle risorse finanziarie della Confederazione, di cui anche il DFAE deve tenere conto nel suo lavoro quotidiano. Grazie a strategie e strumenti innovativi, come la Science Diplomacy e la funzione degli ambasciatori speciali in alcune regioni del mondo, è però in grado di permettere un’attuazione efficace della politica estera, malgrado le risorse più ristrette.


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