Mercato del lavoro e rifugiati: autorità a colloquio per una più stretta collaborazione

Berna-Wabern, 21.06.2024 - I servizi cantonali per l’integrazione, l’assistenza sociale e il collocamento intendono intensificare la loro cooperazione per meglio inserire nel mercato del lavoro i cittadini ucraini, i rifugiati e gli ammessi provvisoriamente in età lavorativa. È quanto affermato dai 150 addetti ai lavori che il 20 giugno 2024 hanno partecipato al primo convegno nazionale sull’integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro. La Confederazione sosterrà questi sforzi designando un incaricato dell’integrazione professionale, sensibilizzando i datori di lavoro e le persone in cerca d’impiego e promuovendo progetti pilota per il riconoscimento dei diplomi e la valutazione delle competenze. Il consigliere federale Beat Jans ha sottolineato i vantaggi per tutta la società e la necessità di un colpo d’acceleratore nell’integrare i rifugiati nel mercato del lavoro.

Ad oggi il 25 per cento dei cittadini ucraini con statuto S svolge un'attività lavorativa. L'obiettivo fissato dal Consiglio federale il 1° novembre 2023 prevede un tasso d'occupazione del 40 per cento entro fine 2024. Un terzo circa delle persone arrivate in Svizzera appena scoppiata la guerra ha un impiego. Nel discorso d'apertura del convegno nazionale il consigliere federale Beat Jans ha ringraziato le autorità cantonali per il loro instancabile impegno, grazie al quale è stato possibile integrare nel mercato del lavoro oltre 10 000 titolari dello statuto S.

Pur riconoscendo quanto sia ambizioso l'obiettivo governativo, Jans ha sottolineato che insieme è possibile raggiungerlo. In occasione di questo primo convegno nazionale circa 150 quadri e collaboratori dei servizi cantonali di assistenza sociale e integrazione e degli uffici regionali di collocamento (URC), invitati dalle Segreterie di Stato della migrazione (SEM) e dell'economia (SECO), hanno discusso come migliorare ulteriormente la loro collaborazione e come rafforzare il ruolo degli URC, che conoscono le specificità regionali e le esigenze dei datori di lavoro e sanno cosa serve ai rifugiati per inserirsi e affermarsi nel mondo del lavoro. Il convegno aveva appunto lo scopo di permettere ai Cantoni di confrontarsi per accelerare questa integrazione professionale.

Due esempi dei Cantoni di Zurigo e Neuchâtel hanno mostrato come ottimizzare la collaborazione tra i vari servizi specializzati servendo da spunto per discutere nuovi approcci e iter veloci per migliorare le procedure in tutte le regioni.

Chiamate in causa anche l'economia e le persone in cerca di lavoro

Al convegno sono intervenuti anche datori di lavoro e rifugiati, che hanno indicato alcuni margini di miglioramento. Beat Jans ha evidenziato come molti cittadini ucraini non conoscano ancora il mercato del lavoro svizzero e non sappiano dove ottenere informazioni e assistenza. Dal canto suo, la SEM provvede a informare gli interessati e i datori di lavoro sulle offerte di sostegno e gli interlocutori. Sono inoltre previsti colloqui tra l'incaricato federale dell'integrazione professionale Adrian Gerber e le imprese, le associazioni padronali, le organizzazioni di categoria e le persone in cerca di protezione, allo scopo di individuare e rimuovere gli ostacoli all'inserimento professionale e favorire il contatto tra il mondo imprenditoriale e i rifugiati in cerca di lavoro. La Confederazione sostiene inoltre alcuni progetti pilota per il riconoscimento dei diplomi e la valutazione delle competenze.

A vantaggio di tutti

Il consigliere federale Beat Jans ha ricordato che tutta la società può trarre vantaggio da una migliore integrazione dei rifugiati nel mercato del lavoro: i cittadini ucraini in cerca di protezione perché diventerebbero più indipendenti e acquisirebbero competenze utili in vista della ricostruzione del loro Paese, l'economia perché potrebbe occupare i posti vacanti, e i contribuenti in Svizzera perché lo Stato risparmierebbe sull'aiuto sociale. Beat Jans ha rinnovato il suo appello alle imprese svizzere a riconoscere il potenziale delle persone del settore dell'asilo e a dare loro una possibilità. Ha inoltre esortato le persone in cerca di protezione a cercare attivamente un lavoro e a imparare una lingua ufficiale, ricordando anche che il posto di lavoro è il luogo migliore per imparare una nuova lingua, da cui l'importanza di un contatto precoce tra datori di lavoro e persone in cerca d'impiego. Lo hanno confermato sia un datore di lavoro sia un cittadino ucraino che ha trovato un impiego; hanno però anche sottolineato quanto siano importanti i corsi di lingua e le misure di integrazione per accedere al mercato del lavoro.

Il convegno è solo una delle misure previste su scala federale per promuovere l'integrazione delle persone del settore dell'asilo nel mercato del lavoro. Il pacchetto di misure è stato presentato al Consiglio federale l'8 maggio 2024.


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