Conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina: gli Stati convengono posizioni comuni e ulteriori passi da compiere

Berna, 16.06.2024 - Domenica 16 giugno 2024, al termine della conferenza di alto livello sulla pace in Ucraina, la grande maggioranza degli Stati partecipanti ha convenuto in un comunicato congiunto posizioni comuni e ulteriori passi da compiere verso un futuro processo di pace. La presidente della Confederazione Viola Amherd ha espresso il proprio apprezzamento per l’intesa comune raggiunta con la conferenza del Bürgenstock come segno lanciato dalla comunità internazionale per una pace basata sul diritto internazionale e sullo Statuto delle Nazioni Unite. Hanno partecipato alla conferenza 92 Stati di tutte le regioni del mondo, 57 dei quali erano rappresentati dai loro capi di Stato e di Governo.

La conclusione della conferenza di alto livello tenutasi sul Bürgenstock è un primo passo importante sull’ardua strada verso una pace giusta e duratura in Ucraina, ha dichiarato la presidente della Confederazione. I colloqui si sono concentrati su tre ambiti tematici: la sicurezza nucleare, la sicurezza alimentare e la «dimensione umana» (comprendente i prigionieri di guerra, i civili detenuti arbitrariamente e i bambini rapiti). Questi temi sono particolarmente adatti per costruire una base di fiducia tra le parti del conflitto. Si tratta inoltre di questioni che numerosi Paesi considerano molto importanti, in parte per via della loro vicinanza geografica, in parte perché queste questioni li riguardano o li hanno riguardati in prima persona, e intendono condividere la loro esperienza.

Le discussioni sono state condotte dai Paesi di diverse parti del mondo, che hanno potuto portare la propria testimonianza e discutere di possibili soluzioni. Il comunicato congiunto della conferenza del Bürgenstock, sostenuto da un’ampia maggioranza degli Stati partecipanti, riflette la volontà degli Stati di apportare un contributo a favore di un processo di pace. Le posizioni espresse nei tre ambiti tematici discussi permettono di costruire una base di fiducia. È stata anche sottolineata la necessità di coinvolgere tutte le parti del conflitto.

Era la prima volta che la Svizzera organizzava una conferenza di tale portata. La grande partecipazione da tutte le regioni del mondo, resa possibile anche grazie alla rete diplomatica globale di cui dispone la Svizzera, dimostra che quest’ultima gode di grande fiducia. La presidente della Confederazione Amherd ha sottolineato che anche i prossimi passi da compiere vedranno la partecipazione attiva della Svizzera. La presidente della Confederazione e il consigliere federale Ignazio Cassis, capo del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE), hanno elogiato la cooperazione manifestata dai Paesi partecipanti e hanno ringraziato i partner internazionali nonché tutti coloro che hanno contribuito al corretto svolgimento della conferenza. Oltre alla Confederazione, anche il Cantone di Nidvaldo è stato fortemente sollecitato. La polizia e l’esercito hanno garantito la sicurezza della conferenza.


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