Lotta all’estremismo violento e al terrorismo – rapporto in adempimento del postulato 21.4598

Berna, 31.05.2024 - Nella seduta del 31 maggio 2024 il Consiglio federale ha approvato un rapporto che illustra la ripartizione dei compiti tra autorità federali, cantonali e comunali e la società civile nell’ambito della lotta all’estremismo violento e al terrorismo in Svizzera. Con questo rapporto il Consiglio federale adempie il postulato 21.4598 della consigliera nazionale Min Li Marti.

Il rapporto illustra, sulla base di tre casi fittizi, le diverse fasi di una radicalizzazione e le possibili reazioni delle autorità. Il primo esempio descrive i primi segnali di radicalizzazione manifestati da una persona giovane. Nel secondo esempio viene rappresentato il passaggio dalle convinzioni radicali agli atti terroristici punibili. Il terzo esempio tratta l'approccio coordinato con cui le autorità reagiscono a un attacco terroristico. Questi casi fittizi mostrano come sia possibile prevenire atti di violenza prestando la dovuta attenzione alla fase iniziale della radicalizzazione e come gli enti locali, cantonali e nazionali possano interagire in modo efficace in tali situazioni.

Inoltre il rapporto precisa in dettaglio le responsabilità delle diverse autorità e fornisce una panoramica delle varie misure preventive e repressive già esistenti e di quelle adottate negli ultimi anni.

Il rapporto giunge alle seguenti conclusioni.

L'individuazione precoce è un elemento decisivo: individuare tempestivamente le tendenze di radicalizzazione consente alle autorità di adottare rapidamente misure di prevenzione. Enti civili quali scuole o associazioni e il contesto sociale svolgono un ruolo importante nell'individuazione precoce, a condizione che siano sensibilizzati al riguardo e sappiano a chi segnalare le loro osservazioni.
L'istruzione e l'integrazione sono fattori chiave della prevenzione: il rafforzamento di programmi di istruzione e integrazione, in particolare per adolescenti e giovani adulti, è uno strumento efficace per prevenire l'estremismo.
Il coordinamento: i compiti dei singoli attori sono definiti in modo chiaro e sono complementari, non vi sono doppioni. Per contro sussiste un potenziale di miglioramento per quanto riguarda la collaborazione tra le diverse autorità, in particolare nell'ambito dello scambio di informazioni, al fine di evitare lacune in termini di informazione e migliorare la capacità di reazione.
La cooperazione internazionale è fondamentale: il rapporto conferma l'importanza della cooperazione internazionale per contrastare in modo efficace le attività estremiste e terroristiche oltre i confini nazionali.

Gli attentati compiuti a Lugano e a Morges nel 2020 e i diversi eventi recenti di natura probabilmente terroristica confermano che il terrorismo rappresenta una minaccia per la sicurezza della popolazione svizzera. Negli ultimi mesi in Svizzera sono state identificate complessivamente sette persone sospettate di essersi radicalizzate, sei minorenni e una maggiorenne. Tutte, di cui soltanto una già nota ai servizi di polizia, erano attive in chat utilizzate a scopo di radicalizzazione. L'individuazione precoce di comportamenti sospetti è pertanto decisiva. Per agire in modo preventivo ed evitare che la polizia debba intervenire, la nostra società deve occuparsi tempestivamente di queste persone giovani nelle scuole, all'interno delle associazioni e in collaborazione con le autorità e le organizzazioni locali.

Il Consiglio federale sottolinea che l'individuazione precoce della radicalizzazione, dell'estremismo violento e del terrorismo così come la lotta contro questi fenomeni sono compiti che riguardano l'intera società a tutti i livelli; inoltre ha ribadito che occorre intensificare gli sforzi tesi a promuovere il flusso di informazioni all'interno della Svizzera e con l'estero.

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