L’agricoltura riduce l’utilizzo di prodotti fitosanitari

Berna, 14.05.2024 - Per attuare l’Iniziativa parlamentare «Ridurre il rischio associato all’uso di pesticidi», a inizio 2023 il Consiglio federale ha introdotto dei nuovi programmi nell’ambito dei pagamenti diretti. Dai primi risultati sulla partecipazione a tali programmi emerge che nel 2023 le aziende agricole hanno gestito senza ricorrere a erbicidi circa il 19 per cento di tutta la superficie campicola, viticola e frutticola. Inoltre, circa 14'000 aziende agricole hanno rinunciato all’impiego di fungicidi e insetticidi su 102'000 ettari di superficie coltiva. Questi risultati sono molto incoraggianti. Parallelamente emerge però anche che la protezione di determinate colture è una sfida sempre più ardua per l’agricoltura.

Confrontato con l’iniziativa popolare per l’acqua potabile e con quella sui pesticidi, nel 2022 il Parlamento ha approvato l’Iniziativa parlamentare «Ridurre il rischio associato all’uso di pesticidi» e ha incaricato il Consiglio federale di dimezzare entro il 2027 i rischi correlati all’impiego di prodotti fitosanitari nonché di ridurre adeguatamente le perdite di sostanze nutritive.

Il potenziamento dei contributi per i sistemi di produzione costituisce un’importante misura per l’attuazione dell’Iniziativa parlamentare e a un anno dalla loro introduzione i programmi volontari nell’ambito dei pagamenti diretti si stanno rivelando particolarmente efficaci. Infatti, nel 2023 le aziende agricole hanno gestito il 19 per cento di tutta la superficie campicola, viticola e frutticola (53'000 ha) senza impiegare erbicidi. Inoltre, su circa un quarto di tutta la superficie coltiva (102’000 ha) hanno rinunciato all’impiego di fungicidi e insetticidi (+10’000 ha rispetto al 2022).

A fronte di questi risultati incoraggianti si constata però anche che a causa della revoca delle autorizzazioni di determinati prodotti fitosanitari sono emerse notevoli lacune nella difesa dei vegetali. Come affermato l’8 maggio 2024 dal Consiglio federale, la protezione delle colture è una sfida ardua per l’agricoltura e potrebbe diventarlo ancora di più con la crescente pressione rappresentata da nuovi organismi nocivi.

Nel 2023 anche la promozione della copertura del suolo, con il 75 per cento delle superfici coltive aperte (200’000 ha) coperto con colture intercalari e sovesci, ha avuto un impatto positivo in quanto consente di migliorare la fertilità del suolo, ridurre le perdite di sostanze nutritive nonché evitare l’erosione. Inoltre, su circa un quarto della superficie coltiva (89’000 ha) le aziende non hanno fatto ricorso all’aratro e hanno optato per metodi di lavorazione rispettosi con conseguente miglioramento della fertilità del suolo.

Per quanto concerne il nuovo contributo per il pascolo, la partecipazione ha superato quasi del 50 per cento le aspettative. Lo scorso anno sono infatti state oltre 10’000 le aziende specializzate nella detenzione di bovini (32 %) che hanno partecipato per la prima volta a questo programma. Nel complesso, più di un quarto dell’effettivo di bestiame beneficia di un pascolo rinforzato. Questo consente di ridurre le perdite di sostanze nutritive sotto forma di ammoniaca e di promuovere il foraggiamento basato sulla superficie inerbita. La partecipazione è più elevata nella regione di montagna rispetto a quella di pianura.

In relazione ai nuovi o rivisti contributi per i sistemi di produzione, lo scorso anno la Confederazione ha versato circa 260 milioni di franchi, ovvero il 10 per cento circa del credito previsto per i pagamenti diretti. Questi fondi sono stati interamente compensati riducendo i contributi in altre voci dei pagamenti diretti. Nel complesso, la ripartizione dei fondi tra la regione di montagna e quella di pianura è rimasta stabile.                                        


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Florie Marion, Ufficio federale dell’agricoltura UFAG, Responsabile Settore Comunicazione e servizi linguistici, tel. +41 58 461 14 41, media@blw.admin.ch



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