Dall'autunno 2002, i posti di confine
svizzeri sono allacciati al sistema di identificazione automatizzata delle
impronte digitali AFIS (Automatisierte Fingerabdruck-Identifikationssystem). Tale sistema consente di
registrare i dati segnaletici rilevati dalle autorità cantonali, federali o
straniere nel contesto di procedimenti penali o altre mansioni attribuite loro
per legge. Le prime esperienze dei posti di confine dimostrano che la
regolamentazione vigente non è sufficiente.
Attualmente non è ammessa la
registrazione in AFIS delle impronte digitali di persone che tentano di entrare
illegalmente in Svizzera provviste di un documento d'identità. Delle ca. 8000
persone di cui è stata costatata l'entrata illegale nel 2003, ca. 2000
disponevano di un documento d'identità nazionale in corso di validità. Di
regola, queste persone riprovano più tardi ad entrare illegalmente in Svizzera.
Se vi riescono, sovente depositano una domanda d'asilo (senza produrre
documenti).
Se
sin dal primo arresto al momento del passaggio illegale del confine si fossero
registrate le impronte digitali, l'identità delle persone in questione potrebbe
essere stabilita in maniera inequivocabile. Grazie alla modifica dell'ordinanza
concernente l'entrata e la notificazione degli stranieri e dell'ordinanza sul
trattamento dei dati segnaletici, a decorrere dal 1° giugno 2004 ciò sarà
possibile.
Le modifiche d'ordinanza comportano
agevolamenti essenziali per le autorità incaricate dell'esecuzione
dell'allontanamento. La registrazione garantisce inoltre un effetto preventivo
per quel che concerne le domande d'asilo abusive.
La necessaria base legale per il
rilevamento e la registrazione delle impronte digitali nella procedura del
diritto in materia di stranieri è data dall'articolo 22c capoverso 3 della legge
federale concernente la dimora e il domicilio degli stranieri (LDDS). Detta
disposizione prevede il rilevamento delle impronte digitali se ciò è necessario
per stabilire l'identità.
Altre
informazioni:
Servizio d'informazione dell'Ufficio
federale dell'immigrazione, dell'integrazione e dell'emigrazione (IMES), tel.
031 / 324 31 50