Gestire l'impiego delle risorse genetiche
COMUNICATO STAMPA
Gestire l'impiego delle risorse genetiche
Le risorse genetiche saranno al centro dei dibattiti della 5a Conferenza
delle Parti alla Convenzione sulla biodiversità che si terrà dal 15 al 26
maggio prossimi a Nairobi (Kenya). Gli Stati membri firmeranno il
Protocollo di Cartagena sulla sicurezza dei rischi biotecnologici che
regola le esportazioni di organismi vivi geneticamente modificati. Le
questioni che riguardano l'accesso alle risorse genetiche per i Paesi in
via di sviluppo e la garanzia della ripartizione dei vantaggi legati alla
loro utilizzazione saranno discusse in via prioritaria. Oggi il Consiglio
federale ha approvato il mandato della delegazione svizzera che sarà
guidata dall'ambasciatore Beat Nobs, capo della divisione Affari
internazionali dell'UFAFP.
Il Protocollo sulla sicurezza delle biotecnologie, messo a punto tre mesi
fa a Montreal, mira a ridurre il rischio di danni alla biodiversità nel
caso di esportazioni di OGM vivi. L'accordo prevede in particolare che i
Paesi importatori abbiano accesso a tutte le informazioni necessarie per
valutare i rischi ambientali legati agli OGM (principio del consenso
preventivo dato con cognizione di causa). Questo provvedimento è
particolarmente importante per i Paesi in via di sviluppo che non
dispongono ancora di legislazioni nazionali nell'ambito degli OGM.
L'accesso alle risorse genetiche e la ripartizione dei vantaggi che
derivano da tali risorse saranno i temi principali della 5a Conferenza
delle Parti. La ripartizione dei vantaggi offerti dalla biodiversità,
comprese le risorse genetiche, è uno dei tre pilastri della Convenzione
sulla diversità biologica. Si tratta di un'esigenza dei Paesi in via di
sviluppo in contropartita alla protezione della biodiversità e alla sua
utilizzazione sostenibile.
Le proposte svizzere
La Svizzera appoggia il punto di vista dei Paesi in via di sviluppo. Il
nostro Paese proporrà a Nairobi delle linee direttrici che prevedono in
particolare una procedura per una domanda di utilizzazione delle risorse
genetiche a un'autorità nazionale designata, nonché la notifica della
ripartizione dei vantaggi commerciali.
Nell'ambito più vasto della diversità biologica, la Svizzera chiederà anche
un incremento dei lavori della Convenzione ai fini di una migliore
considerazione dell'utilizzazione sostenibile della diversità biologica
nelle politiche settoriali, segnatamente per quelle agricole e forestali.
Berna, 3 maggio 2000
ATEC Dipartimento federale dell'Ambiente,
dei Trasporti, dell'Energia e delle Comunicazioni
Servizio stampa
Informazioni:
Beat Nobs, ambasciatore, capo della divisione Affari internazionali,
Ufficio federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP),
tel. 031 322 93 23
Robert Lamb, sezione Convenzioni, divisione Affari internazionali, Ufficio
federale dell'ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP), tel. 031
324 49 89